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Rischio dei titoli obbligazionari

E' un concetto che risulta difficilmente comprensibile a quei risparmiatori che hanno sempre acquistato titoli obbligazionari (magari titoli di Stato) e che si sono limitati ad incassarne le cedole sino alla loro naturale scadenza. In ogni caso, al di là del rischio che l'emittente (il debitore) non sia più in grado di restituire il capitale avuto a prestito (v. caso Parmalat o obbligazioni argentine ecc.), è insito nei titoli obbligazionari anche il rischio di variazione di valore del titolo. Prima di vedere come, quando e perchè le obbligazioni possono variare di valore, è necessario fare la seguente distinzione: i titoli obbligazionari possono essere acquistati in collocamento, quando si acquistano, per il tramite di un intermediario, direttamente dall'emittente. In questo caso sarà l'emittente a fissare il prezzo di vendita. Successivamente all'emissione i titoli possono essere compravenduti sul mercato. In questo mercato il prezzo del titolo si formerà in funzione dell'incontro dell'offerta (cioè di chi ha necessità di vendere i titoli prima della loro naturale scadenza) e della domanda (rappresentata da chi è interessato ad acquistare quei titoli). Pertanto l'investitore che si trova nella condizione di dover vendere anticipatamente il titolo in suo possesso potrà, a seconda dell'andamento del mercato, vendere l'obbligazione ad un prezzo maggiore di quello che l'ha pagata, ovvero inferiore.

I motivi che possono influenzare l'andamento della domanda e dell'offerta e, conseguentemente, il valore di un titolo obbligazionario, sono:

- Rischio emittente;

- Rischio tassi;

- Rischio valuta.